10 Dic 2025

Vantaggi fiscali sotto l’albero

La previdenza integrativa non offre solo benefici futuri, ma anche agevolazioni immediate. Un regalo in più che possiamo farci a Natale!

Dicembre può essere il momento ideale per pensare a noi stessi e al nostro futuro. E magari per farci un regalo in più da mettere sotto l’albero: i benefici fiscali della previdenza integrativa.

Per capire meglio che cosa intendiamo, partiamo dall’inizio: che cos’è e come funziona la previdenza integrativa, in poche parole? Si tratta di una forma di pensione che integra quella obbligatoria. Funziona così: ogni anno versi volontariamente dei contributi in un fondo pensione, quei soldi vengono investiti dal gestore del fondo e la cifra accumulata nel tempo, con gli eventuali rendimenti che avrà fruttato, ti verrà poi restituita quando smetterai di lavorare sotto forma di rendita vitalizia e/o di capitale.

Si tratta di una scelta importante che può aiutarti a rendere il tuo futuro più sereno, considerando anche che l’aspettativa di vita sta crescendo sempre di più e l’importo della pensione obbligatoria, quando arriverà il momento, potrebbe non essere sufficiente a sostenere il tuo tenore di vita.

È anche una decisione che andrebbe presa il prima possibile per avere più tempo per accumulare e investire quanto accantonato. Tuttavia, come abbiamo già visto su Finanza Insieme, non è semplice scegliere di destinare subito una parte delle nostre entrate a qualcosa che ci darà dei benefici in un futuro potenzialmente lontano.

Tutta colpa del bias del presente, un meccanismo cognitivo che ci porta a privilegiare ciò che ci gratifica subito rispetto a ciò che ci porterà dei vantaggi nel lungo periodo. Il futuro ci sembra lontano, più incerto, e soprattutto meno urgente rispetto alle esigenze del “qui e ora”.

Per superare questo ostacolo mentale prova innanzitutto a concentrarti sul fatto che pensare al tuo futuro non significa rinunciare al presente ma, al contrario, viverlo con intelligenza e lungimiranza: non stai immobilizzando i tuoi soldi, li stai destinando a proteggere il tuo domani. Ma non è tutto: sottoscrivere un piano di previdenza integrativa offre anche dei benefici immediati, cioè i vantaggi fiscali di cui puoi usufruire già durante la fase di contribuzione. Esploriamoli insieme.

 

Risparmi subito mentre contribuisci

I versamenti che fai nel tuo fondo pensione ti danno un vantaggio fiscale immediato, perché sono deducibili dal reddito imponibile IRPEF: significa che la cifra su cui vengono calcolate le tasse si abbassa, e quindi paghi meno imposte.

Il limite massimo di deduzione è 5.164,57 € all’anno, ma se sei un lavoratore alla prima occupazione assunto dopo il 1° gennaio 2007, puoi aumentare la deducibilità dei contributi pensionistici da 5.164,57 euro fino a 7.746,86 euro, dal sesto al venticinquesimo anno di partecipazione al fondo pensione. Questa misura supporta chi, avendo a inizio carriera meno potenzialità di risparmio, potrebbe successivamente voler mettere da parte ulteriori somme nel proprio fondo pensione.

Puoi dedurre sia i contributi che versi tu, sia:

  • i contributi versati per familiari fiscalmente a carico
  • gli eventuali contributi del datore di lavoro
  • l’eventuale premio di risultato riconosciuto dalla tua azienda e versato nella tua posizione previdenziale individuale (se lavori nel settore privato e hai un reddito annuo lordo inferiore a 80mila euro), fino a un importo massimo di 3.000 euro annui. L’importo non concorre alla formazione del reddito imponibile, non è soggetto ad altra tassazione e non concorre al raggiungimento del limite dei 5.164,57 euro

 

La quota del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) che versi nel fondo non è deducibile, ma contribuisce comunque ad aumentare il tuo montante pensionistico, cioè la cifra che accumuli nel tempo.

I contributi, per essere inclusi nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo ed essere dedotti, devono essere versati entro il 31 dicembre, ovvero il momento in cui si chiude l’anno fiscale. È importante anche ricordarsi di segnalare all’ente gestore della tua forma di previdenza complementare, entro il 31 dicembre dell’anno successivo, l’ammontare dei contributi versati e non dedotti, al fine di tenerne traccia ed evitare la tassazione nel momento in cui verranno richiesti la liquidazione della pensione, anticipazioni o riscatti.

 

Facciamo un esempio

Marco ha 27 anni, è stato assunto per la prima volta a febbraio 2015 e nello stesso anno ha aderito a un fondo pensione complementare. Si tratta, quindi, di un lavoratore alla prima occupazione assunto dopo il 1° gennaio 2007. Nel 2021 ha raggiunto il sesto anno di partecipazione al fondo e ha iniziato a beneficiare della deduzione maggiorata: da quel momento, e per i successivi 20 anni, può dedurre fino a 7.746,86 € all’anno, anziché solo fino a 5.164,57.

Immaginando che Marco abbia un reddito imponibile di 27.000 €, grazie alla deduzione si riduce a 19.253,14 €, con un risparmio fiscale annuo di circa 1.781 € (calcolato con un’aliquota IRPEF del 23%).

 

Gli altri vantaggi fiscali

È importante ricordare che anche nella fase di gestione ed erogazione della previdenza integrativa puoi usufruire di una tassazione agevolata. Nella fase di gestione i contributi che versi vengono investiti e potrebbero generare rendimenti, cioè guadagni derivanti dalla crescita del capitale. Anche questi rendimenti sono soggetti a tassazione, ma in modo agevolato rispetto ad altri strumenti finanziari:

  • l’aliquota fiscale sui rendimenti è del 20%, inferiore di 6 punti percentuali rispetto al 26% applicato alla maggior parte degli investimenti finanziari
  • se i rendimenti derivano da titoli di Stato la tassazione scende ulteriormente al 12,5%
  • i prodotti previdenziali sono esenti da imposta di bollo e non vanno inseriti nella dichiarazione ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).

 

Quando vai in pensione, la cifra che hai accumulato può essere convertita in rendita vitalizia (un importo che ricevi periodicamente, di solito ogni mese) oppure, fino al 50%, in capitale (una somma unica che puoi ricevere subito).

Per la rendita e per i capitali accumulati dopo il 1° gennaio 2007 si applica un’imposta sostitutiva del 15%, che si riduce dello 0,30% per ogni anno di partecipazione alla previdenza complementare oltre il quindicesimo, fino a un minimo del 9%. Questo significa che più a lungo partecipi, meno tasse pagherai quando riceverai la tua pensione integrativa.

Anche qualora decidessi di chiedere anticipazioni su parte del capitale accumulato o un riscatto, nei casi consentiti dalla legge, hai diritto a una specifica tassazione agevolata che varia in base alla motivazione della richiesta e che potrai sempre approfondire con il tuo consulente o gestore di fiducia, valutando il tuo caso specifico.

Investire nella previdenza integrativa, quindi, non significa solo pensare al domani, ma anche cogliere i vantaggi concreti che ti può offrire oggi. Infine, ricorda che, se sei un lavoratore dipendente, puoi informarti se il tuo contratto prevede la possibilità di aderire a un fondo negoziale o ad un prodotto di previdenza collettivo: in questo caso, potresti beneficiare anche di un contributo ulteriore da parte del tuo datore di lavoro.

 

 

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